|
Dead Can Dance è il più importante e influente progetto di quella corrente "gotica" e "atmosferica" che nacque come costola della "dark-wave" a partire dai primi anni ottanta: nessun altro gruppo, in questo campo, ha saputo arrivare a risultati di portata tanto ampia. Dead Can Dance è un progetto culturale, ancora prima che musicale, volto alla (ri)scoperta di tradizioni antiche, lontanissime nel tempo e nello spazio.
La loro saga ha esplorato epoche e ambientazioni diversissime, evolvendosi in uno studio meticoloso sulla tradizione folk europea, con particolare predilezione per i temi medievali e rinascimentali (che ha dato il via al ricchissimo filone del "gothic" ambientale e cameristico capitanato da gruppi come i Black Tape For A Blue Girl), riscoprendo da un lato la musica sacra, dall'altro la musica tribale (e ponendo nuove basi per il rilancio della world-music), mantenendo sempre una rigorosa coerenza stilistica, e al tempo stesso allontanandosi sempre di più dai canoni della musica rock.
I Dead Can Dance nascono nel 1981 a Melbourne, Australia: il gruppo è inizialmente formato da Brendan Perry (voce, synth e chitarra), Simon Monroe (basso), Paul Erikson (tastiere e percussioni) più la vocalist Lisa Gerrard. In effetti il gruppo è nato proprio grazie all'incontro, avvenuto nel 1979, tra Gerrard (che studiava canto classico) e Perry (che fino a quel momento era cantante e chitarrista della punk-band The Scavengers, poi abbandonata per dilettarsi in esperimenti di musica elettronica). Così la cantante ricorda i loro esordi: "Il primo brano che improvvisammo si chiamava 'Frontier'. Quel giorno successe qualcosa di magico. Capimmo che tutto quanto avevamo fatto prima, da soli, non era assolutamente paragonabile. Si sbloccò qualcosa che nessuno di noi avrebbe immaginato; dovevamo ripetere quell'esperienza, per questo cominciammo a scrivere insieme". Ma è in Inghilterra che la loro musica li rivelerà come un punto di riferimento obbligato per tutta l'estetica dark. Perry e Gerrard vi si trasferiscono nel 1982, diventando a tutti gli effetti gli unici titolari della sigla Dead Can Dance e firmando per la 4AD di Ivo Watts-Russell. A Londra, terra più congeniale alle loro tenebrose atmosfere, i Dead Can Dance mostrano subito quella che è la loro peculiarità rispetto al movimento dark di Bauhaus, The Cure, Joy Division, Siouxsie and The Banshees. La loro opera si caratterizza per un gusto spiccato per arrangiamenti spettrali, eleganti e atmosferici, e per il canto - più caldo e baritonale quello di Perry, più luminoso ed etereo quello di Gerrard. La loro dote maggiore è la capacità di costruire un clima di suspence, che prende lo spunto da un gothic di stampo classicheggiante e medievale, per spaziare via via verso la religiosità, l'arcaico, l'esotico e il folk.
DiscografiaAlbum * Dead Can Dance (1984) * Spleen and Ideal (1985) * Within the Realm of a Dying Sun (1987) * The Serpent's Egg (1988) * Aion (1990) * Into the Labyrinth (1993) * Toward the Within (1994) * Spiritchaser (1996) EPs * Garden of the Arcane Delights (1984) Compilation * A Passage in Time (1991) * Dead Can Dance (1981-1998) (2001) * Wake The Best of Dead Can Dance (2003) * Memento The Very Best of Dead Can Dance (2005) (single-disc greatest hits) Collaborazioni * It'll End in Tears (This Mortal Coil, 1984) * Lonely Is an Eyesore (4AD compilation, 1987) * Baraka (colonna sonora, 1992) * Sahara Blue (Hector Zazou, 1992) Nel 1998 era previsto un album, ma il duo si separò prima della sua realizzazione. L'unico brano completato per il disco, "The Lotus Eaters", verrà incluso nella raccolta "Wake" pubblicata nel 2003. Oltre alle incisioni ufficiali circolano molti bootleg dei loro concerti, alcuni di essi contengono incisioni di brani che la band ha eseguito solamente nelle proprie esibizioni dal vivo.
|